Relazione di una volontaria, dicembre 2014.
Cari sostenitori,
siamo contenti di potervi scrivere per raccontarvi le piccole e grandi novità qui a Baan Unrak e cogliere l’occasione per ringraziarvi ancora una volta del vostro interesse ed aiuto che avete deciso di offrire a questi bambini.
Si è appena concluso un mese di vacanza per tutti i bambini e i ragazzi. Alcuni di loro sono tornati dai familiari per passare con loro un po’ di tempo, per chi invece è rimasto qui a Baan Unrak sono state organizzate diverse attività per il loro tempo libero. Nelle giornate più calde belle gite al lago e ai fiumi qui vicino per godersi bagni rinfrescanti, altre mattine sono state fatte invece uscite in bicicletta, partite di basket, altri giorni nella biblioteca sono state proposte attività manuali e creative. Molti bambini sono inoltre stati in vacanza qualche giorno con la Didi a Bangkok, godendosi anche una bella giornata in un grande parco divertimenti. I ragazzi più grandi, invece, hanno trascorso una settimana a Rayong al mare e la settimana seguente nello stesso luogo è stata poi l’occasione per le ragazze, che si sono rilassate e divertite a fare il bagno e passeggiare sulla spiaggia. Per loro inoltre, prima di arrivare al mare, è stata fatta tappa a Bangkok dove hanno passato un pomeriggio diverso a pattinare sul ghiaccio; per molte di loro era la prima volta e il divertimento e l’entusiasmo non è mancato.
Lunedi 3 novembre è ricominciata per tutti la scuola e anche la asilo interna a Baan Unrak, quest’ultima accoglie tanti bambini pronti a giocare e stare in compagnia in un ambiente educativo stimolante in cui thailandese ed inglese vanno di pari passo.
Per alcune ragazze madri e tre lavoratrici del laboratorio di sartoria invece è stato organizzato un corso d’inglese personalizzato rispetto al loro livello, e appena possibile verrà integrata anche qualche base di informatica. Per i nostri special need children sono state organizzate sedute giornaliere con un tutore personale. Una ragazza grande che e’ rimasta con noi dopo aver raggiunto l'eta’ maggiorenne oltre che per l’inglese verrà anche seguita per l’apprendimento dei numeri e della procedura di calcolo, poiché essendosi dimostrata interessata alla possibilità di dare una mano nella vendita dei vestiti durante i mercati a cui Baan Unrak partecipa, sarebbe interessante che lei potesse divenire sempre più autonoma in questa possibile occupazione.
Ad alcune delle ragazze più grandi infatti, quelle che non studiano più ma anche quelle che hanno deciso di procedere con la scuola, viene offerta la possibilità di fare piccoli lavoretti nella settimana, sia per imparare nuove abilità utili poi ad un reale inserimento nel lavoro, sia per avere una piccola “paghetta” da poter spendere liberamente, per cominciare a gestire i propri soldi e sentirsi più autonome. I lavoretti proposti, sono l’organizzazione del mercato del giovedì che si tiene nel paese, in cui Baan Unrak ha due banchetti per vendere vestiti e dolci; chi si occupa poi della produzione di pane e dolci ad oggi in vendita solo al mercato, infatti la nostra Bakery è ancora in ristrutturazione ma i lavori stanno avanzando e speriamo presto di poter riaprire a tutti gli effetti, dando così lavoro a più ragazzi. Altre ragazze si occupano della cucina interna a Baan Unrak ed altre della lavanderia. Una delle ragazze più grandi che ha proseguito gli studi a Chiang Mai in legge, dopo un’esperienza per una ONG ha deciso di tornare da noi ed ora lavora per il nostro ufficio, dando un enorme contributo con la gestione burocratica e legale per quanto riguarda i documenti dei nostri bambini.
La posizione legale dei bambini infatti è questione molto delicata, ma la settimana scorsa siamo contenti di aver avuto finalmente la visita di alcune persone dell’ufficio governativo, che hanno per la prima volta conosciuto la nostra casa e i nostri bambini, ci hanno portato molti dolci e per salutarli i bambini hanno cantato loro alcune canzoni, coinvolgendoli molto emotivamente. Insieme alla visita del sindaco di Sanghlaburi, avvenuta sempre nel mese di ottobre, finalmente sentiamo che qualcosa si sta muovendo riguardo al riconoscimento del nostro lavoro qui e quindi anche alla possibilità di avere più facilità e chiarezza nelle pratiche burocratiche per l’ottenimento dei documenti dei bambini. L’attenzione esterna verso la nostra casa è avvenuta anche da parte della televisone locale che ha filmato qualche momento della nostra vita quotidiana per poi creare un servizio su Baan Unrak.
Baan Unrak ha finalmente messo alcuni lampioni solari in punti strategici della nostra area di residenza. Così piccoli incidenti e incontri pericolosi come da serpenti e scorpioni e millepiedi durante la notte sono evitati.
Oltre alla bakery Baan Unrak stiamo costruendo un campo sportivo coperto dove i bambini possono giocare senza bagnarsi nella stagione delle piogge e riparati dal sole cocente nella stagione calda.
Durante l’ultima stagione delle piogge si sono fatti dei buoni lavori per sanare muri, bagni e tetti dove l’acqua penetrava e corrodeva la nostra casa.
Speriamo col cuore di poter fare sempre di più per tutti questi splendidi bambini, per rendere la loro vita più gioiosa e poter fornire loro attraverso l’educazione strumenti e opportunità reali per crescere con amore.
Cari sostenitori,
siamo contenti di potervi scrivere per raccontarvi le piccole e grandi novità qui a Baan Unrak e cogliere l’occasione per ringraziarvi ancora una volta del vostro interesse ed aiuto che avete deciso di offrire a questi bambini.
Si è appena concluso un mese di vacanza per tutti i bambini e i ragazzi. Alcuni di loro sono tornati dai familiari per passare con loro un po’ di tempo, per chi invece è rimasto qui a Baan Unrak sono state organizzate diverse attività per il loro tempo libero. Nelle giornate più calde belle gite al lago e ai fiumi qui vicino per godersi bagni rinfrescanti, altre mattine sono state fatte invece uscite in bicicletta, partite di basket, altri giorni nella biblioteca sono state proposte attività manuali e creative. Molti bambini sono inoltre stati in vacanza qualche giorno con la Didi a Bangkok, godendosi anche una bella giornata in un grande parco divertimenti. I ragazzi più grandi, invece, hanno trascorso una settimana a Rayong al mare e la settimana seguente nello stesso luogo è stata poi l’occasione per le ragazze, che si sono rilassate e divertite a fare il bagno e passeggiare sulla spiaggia. Per loro inoltre, prima di arrivare al mare, è stata fatta tappa a Bangkok dove hanno passato un pomeriggio diverso a pattinare sul ghiaccio; per molte di loro era la prima volta e il divertimento e l’entusiasmo non è mancato.
Lunedi 3 novembre è ricominciata per tutti la scuola e anche la asilo interna a Baan Unrak, quest’ultima accoglie tanti bambini pronti a giocare e stare in compagnia in un ambiente educativo stimolante in cui thailandese ed inglese vanno di pari passo.
Per alcune ragazze madri e tre lavoratrici del laboratorio di sartoria invece è stato organizzato un corso d’inglese personalizzato rispetto al loro livello, e appena possibile verrà integrata anche qualche base di informatica. Per i nostri special need children sono state organizzate sedute giornaliere con un tutore personale. Una ragazza grande che e’ rimasta con noi dopo aver raggiunto l'eta’ maggiorenne oltre che per l’inglese verrà anche seguita per l’apprendimento dei numeri e della procedura di calcolo, poiché essendosi dimostrata interessata alla possibilità di dare una mano nella vendita dei vestiti durante i mercati a cui Baan Unrak partecipa, sarebbe interessante che lei potesse divenire sempre più autonoma in questa possibile occupazione.
Ad alcune delle ragazze più grandi infatti, quelle che non studiano più ma anche quelle che hanno deciso di procedere con la scuola, viene offerta la possibilità di fare piccoli lavoretti nella settimana, sia per imparare nuove abilità utili poi ad un reale inserimento nel lavoro, sia per avere una piccola “paghetta” da poter spendere liberamente, per cominciare a gestire i propri soldi e sentirsi più autonome. I lavoretti proposti, sono l’organizzazione del mercato del giovedì che si tiene nel paese, in cui Baan Unrak ha due banchetti per vendere vestiti e dolci; chi si occupa poi della produzione di pane e dolci ad oggi in vendita solo al mercato, infatti la nostra Bakery è ancora in ristrutturazione ma i lavori stanno avanzando e speriamo presto di poter riaprire a tutti gli effetti, dando così lavoro a più ragazzi. Altre ragazze si occupano della cucina interna a Baan Unrak ed altre della lavanderia. Una delle ragazze più grandi che ha proseguito gli studi a Chiang Mai in legge, dopo un’esperienza per una ONG ha deciso di tornare da noi ed ora lavora per il nostro ufficio, dando un enorme contributo con la gestione burocratica e legale per quanto riguarda i documenti dei nostri bambini.
La posizione legale dei bambini infatti è questione molto delicata, ma la settimana scorsa siamo contenti di aver avuto finalmente la visita di alcune persone dell’ufficio governativo, che hanno per la prima volta conosciuto la nostra casa e i nostri bambini, ci hanno portato molti dolci e per salutarli i bambini hanno cantato loro alcune canzoni, coinvolgendoli molto emotivamente. Insieme alla visita del sindaco di Sanghlaburi, avvenuta sempre nel mese di ottobre, finalmente sentiamo che qualcosa si sta muovendo riguardo al riconoscimento del nostro lavoro qui e quindi anche alla possibilità di avere più facilità e chiarezza nelle pratiche burocratiche per l’ottenimento dei documenti dei bambini. L’attenzione esterna verso la nostra casa è avvenuta anche da parte della televisone locale che ha filmato qualche momento della nostra vita quotidiana per poi creare un servizio su Baan Unrak.
Baan Unrak ha finalmente messo alcuni lampioni solari in punti strategici della nostra area di residenza. Così piccoli incidenti e incontri pericolosi come da serpenti e scorpioni e millepiedi durante la notte sono evitati.
Oltre alla bakery Baan Unrak stiamo costruendo un campo sportivo coperto dove i bambini possono giocare senza bagnarsi nella stagione delle piogge e riparati dal sole cocente nella stagione calda.
Durante l’ultima stagione delle piogge si sono fatti dei buoni lavori per sanare muri, bagni e tetti dove l’acqua penetrava e corrodeva la nostra casa.
Speriamo col cuore di poter fare sempre di più per tutti questi splendidi bambini, per rendere la loro vita più gioiosa e poter fornire loro attraverso l’educazione strumenti e opportunità reali per crescere con amore.
Thailandia - Baan Unrak (febbraio 2012)- Viaggio di Renata.
Molte sono le persone che conosco che ogni anno si recano in Thailandia per trascorrervi le vacanze. Bel mare, belle spiagge, begli alberghi sempre al completo di turisti disposti a spendere generosamente.
Nessuno ritorna pensando che il Paese abbia esigenze tali da giustificare l’intervento di una Onlus per sostenere progetti di sviluppo e tutti sono rimasti davvero meravigliati nel sapere che mi sarei recata proprio lì a valutarne uno.
Queste perplessità non hanno fatto che aumentare il mio desiderio di rendermi conto di persona.
Mi apprestavo a raggiungere la comunità di Baan Unrak, (Casa della Gioia), cui la nostra associazione già da alcuni anni devolve somme per piccoli interventi come l’acquisto di una motozappa, la costruzione di un pozzo e l’arredamento di una nuova casa, finanziata questa in parte anche dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
Sapevo che la dirigeva da ben venticinque anni una donna italiana, Donata Dolci, per tutti Didi, ma davvero non ero a conoscenza dell'importanza del suo lavoro nè del fatto che fosse stata premiata nel 2003 dal governo Thailandese come una delle migliori volontarie che operavano sul territorio.
Finalmente, dopo lunghe ore di volo, ormai anchilosata per via degli scomodissimi sedili della Lufthansa e imbambolata per il diverso fuso orario arrivo a Bangkok, dove c’è ad attendermi Didi.
“Nessuna automobile a nostra disposizione”, mi avverte lei, “… è in riparazione. “Faremo il viaggio in corriera”, continua sicura, “partenza domani mattina alle 5 e sveglia alle 3.30.” Il caldo è davvero opprimente e non mancano le zanzare.
Ancora notte, lasciamo la casa che Didi ha in affitto per le ragazze che nella capitale frequentano l’università e ci avviamo in taxi verso la stazione degli autobus, che raggiungiamo, nel traffico caotico – nonostante l’ora -dopo quasi un’ora.
La sorpresa che ci attende è che il nostro autobus è già al completo.
Per nulla turbata, Didi decide di ripiegare su un’alternativa un po’ più scomoda “perché saremo costrette”, mi dice, “a cambiare a Kanchanaburi, che è circa tre ore a nord ovest da qui”
Sono già stravolta, quando il secondo bus inizia la sua corsa su una strada in salita e piena di curve. “Ok ci siamo, adesso sto anche male!”, mi preoccupo. Quando proprio non ne posso più, la provvidenza mi viene in soccorso liberando un posto davanti. E’ così, dopo un ulteriore viaggio di sette ore, arrivo a Baan Unrak, che si trova su un promontorio dominante la piccola città di Sanghklaburi. Delle giovani donne si avvicinano per prendermi i bagagli e portarli in una piccola dependance con vista sulla grande diga, circondata da alberi di banane.
Solo il giorno successivo avrò la forza di recarmi presso l’edificio principale dove resterò davvero impressionata dal grande numero di ospiti della comunità. Centoquaranta tra bambini, ragazzi e ragazze più una decina di mamme, tutti con un destino di miseria e desolazione alle spalle, come Didi ebbe modo di raccontarmi.
Chi fuggiasco assieme alla mamma dalla vicina Birmania, chi abbandonato a sé stesso per malattia o inedia dei genitori, chi ripudiato perchè frutto di violenza, chi ancora gravemente malato e debilitato per essere stato più volte venduto e aver subito le
angherie dei diversi “proprietari” cui era appartenuto. Alcune storie mi colpiscono al punto che stento a trattenere le lacrime.
Eppure i miei numerosi viaggi in Africa mi hanno abituato a vedere la miseria…
Ma qui si tratta di una miseria morale, che consente, ad esempio, ad una mamma di vendere il proprio figlio in cambio di un cellulare di scarso valore, di affidare con leggerezza figlie a sedicenti gruppi di ribelli birmani nella falsa promessa che diano loro un’istruzione, mentre invece le abbandoneranno al loro destino, di mamme che rimaste vedove rinunciano ai propri figli perché gli uomini anziani con cui si risposano non li vogliono.
Si tratta di bambini che rimangono orfani dei propri genitori uccisi dall’AIDS (i padri cercano fortuna e lavoro nella capitale, si contagiano andando con prostitute e portano poi la malattia nella propria famiglia).
I bambini più fortunati sono quelli portati dalle mamme che hanno visto nella comunità una possibilità di assicurare loro una vita più dignitosa e un' istruzione scolastica.
In questo immenso lavoro Didi è affiancata attualmente da dieci volontari provenienti da ogni parte del mondo: America, Scozia, Irlanda, Polonia, Olanda, Italia.
Ognuno ha un incarico che va dall'accompagnare i bambini più piccoli all'asilo e i più grandicelli a scuola, a condurli in gita e a fare pic-nic, cercando di stimolarne la crescita in modo armonioso ed equilibrato, fino a occuparsi dei ragazzi più grandi, che vengono coinvolti anche in attività di aiuto a famiglie disagiate o persone ammalate, segnalate alla Didi dalla stessa gente del posto che conosce la sua sensibilità e si fida di lei.
E così si va a fare compagnia, a portare cibo, a rifare tetti di capanne, ad aiutare nei lavori di casa...
Il riso, che viene servito ai pasti tre volte al giorno con le verdure, viene reperito presso la comunità dei Karen, che lo vende ad un prezzo molto conveniente. Per raggiungerla però, ai confini del vicino Myammar, bisogna attraversare la giungla.
Un giorno partecipo con i volontari alla “spedizione”. Quella che percorriamo non può essere definita strada. E’ un sentiero sconnesso talmente stretto dalla vegetazione che ci passiamo a filo. Spesso dobbiamo anche attraversare corsi d’acqua e salire e scendere ripidi dislivelli. Improvvisamente vedo un’altra macchina venirci incontro…più grande del fuoristrada che avevamo noleggiato. “Come???” Mi chiedo interdetta. Mentre il nostro autista non fa una piega e continua ad avanzare, quello dell’altro mezzo, arrivato a poca distanza da noi, compie una brusca sterzata che lo proietta d’un balzo fuori dal percorso tracciato, facendogli abbattere tutti gli alberi di bambù che gli si presentano davanti.
Questa “giostra” termina dopo quattro ore.
La meta è un piccolo villaggio di palafitte, pieno di bambini che giocano e adulti che lavorano con utensili molto primitivi. Vi incontriamo anche i due insegnanti che lavorano nella locale scuola e che Didi stipendia. Come di giorno fa caldo, così la notte è fredda e dobbiamo coprirci con le coperte. Ripenso alle parole di Didi: “la strada adesso è più accessibile…anni fa occorreva scendere dalla macchina ed aprirsi un varco con il macete…”
L’approvvigionamento dello sterco per la concimazione dei campi avviene presso un altro villaggio dove c’è un allevamento di bufali. Nonostante il caldo, l’odore e il peso dei sacchi che vengono riempiti e che devono essere trasportati a piedi oltre un corso d’acqua fino al camion, il lavoro di ragazzi e volontari avviene sempre in allegria e, quando ci sono, anche i volontari psicologi hanno il loro bel daffare per aiutare mamme e ragazzi più grandi a elaborare le prove delle loro difficili vite, i loro lutti, le loro
mancanze.
Talvolta, a dare una mano, c’è anche qualcuno che si è laureato e ritorna in comunità per ripagare con un anno di volontariato il grande risultato raggiunto.
Donata Dolci è sempre stata ed è piena di iniziative.
Il suo complesso scolastico è attualmente frequentato da 80 bambini del centro ai quali si aggiungono altri 170 scolari, la scelta di questa scuola da parte delle famiglie che vivono nel paese di Sangkhlaburi, è dovuta al fatto che oltre alle materie previste dal normale programma scolastico, l'insegnamento prevede anche la conoscenza ed il rispetto dei valori umani.
Didi ha aperto una panetteria, un punto di ristoro, un centro di tessitura con annessa sartoria, dando lavoro alle sue ragazze e alle donne del posto.
Si occupa anche di agricoltura. Certo, finanziamenti per un impianto di irrigazione funzionante nella stagione secca potrebbe garantire alla comunità più di un raccolto, rendendola così autosufficiente...
Sta costruendo, anche se per ora non tutti i fondi sono stati trovati, uno spazio multi-funzionale da utilizzare come mensa e anche come luogo coperto per attività ricreative nel periodo delle piogge.
Ed è continuamente chiamata a fronteggiare spese mediche, totalmente a carico del malato, anche consistenti, come quelle operatorie che sono state necessarie per una bimba nata con il labbro leporino. Anni fa, fu proprio la nostra associazione a sostenere il costo di un intervento al cuore per un’ altra bambina. Che gioia incontrarla e vederla guarita!
Che dire di più…
Sono stata davvero contenta di vedere i nostri contributi utilizzati al meglio e la serenità degli ospiti, grati della buona sorte di avere un tetto sopra la testa e Donata Dolci come angelo custode.
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